Insicurezza cronica e impedimento generale

Dopo giorni forsennati di studio e di importazione blog fallita, posso dare la notizia ufficiale che sì: sono rimbecillita!

In effetti l’importo blog falliva perchè io sì cambiavo l’impostazione orario come spiegava benissimo 403 nel commento al post precedente, ma mi ostinavo ad impostarne un’altra comunque sbagliata, per cui non importava nulla.. Ora invece ho messo tutto a posto, così se ci chiudono, sappiate che potete ritrovarmi su bagnarole.iobloggo.com anche se questo nome iobloggo non è che mi piaccia poi tanto. Per ora comunque continuo a scrivere qui e poi vediamo.

Poi volevo anche dirvi che venerdì  sulla sponda accademica (la mia vita si divide in due sponde: quella accademico-veneziana e quella scolastico-romana, che se volete potete chiamarle anche sponda veneta dei problemi familiari e sponda romana della massaia che non pulisce mai abbastanza, ma anche sponda romana dell’ammmore di coppia), comunque dicevo che sulla sponda accademico-veneziana ci sarà una riunione collegiale che si chiama riunione di passaggio all’anno successivo di dottorato. Ora, per chi un pochino mi conosce, sa già che uno dei tanti motivi per cui ancora sto parcheggiata dal meccanico è anche la paura di parlare in pubblico. Ma non la paura sana, quella che poi alla fine va sempre tutto bene, no, questa qui è proprio una paura castrante, di quelle col vuoto di memoria dopo due parole, quella del freddo esistenziale, quella paralizzante che in questi giorni mentre mi ripeto il discorsetto penso: ma quante cazzate che dico, come fanno ancora ad ascoltarmi questi qui (questi qui per ora è il muro e la bottiglietta dell’acqua, ma venerdì sarà la commissione dei professoroni con la giacca e cravatta e le domande difficili). E insomma, lavoro talmente tanto che oramai il mio riposo è: lavorare per la scuola quando sto studiando e studiare quando sto lavorando per la scuola. Ma il peggio di tutti e quando per riposarmi pulisco il bagno e passo lo straccio…

Poi volevo anche dirvi che ho intenzione di fare un dolce presto molto presto. Sì con le uova di cioccolato della scorsa pasqua, ovviamente. Dalla regia giò mi hanno detto: perchè vuoi perdere quegli ultimi pochi amici che ti sono rimasti?

Vi racconterò gli esiti della mia ponderata decisione.

O tu Blogger (petizione) e muratore poeta

O tu blogger che ogni tanto passi di qui, grazie!
O tu blogger che ogn tanto passi di qui e che ti chiami 403, grazie!
Sì perchè se non era per 403 io mica lo sapevo che siamo a rischio chiusura blog e se non era per 403 che ci avvertiva nel commento al post precedente, io mica mi accorgevo e perdevo tutto perdevo.
Allora dovete sapere che io oggi dovevo studiare tutto ma tutto il giorno, perchè il giovedì non devo andare a scuola e oggi non ho preso il treno, allora studiavo. Ma ora no. Ora io mi sono salvata tutto il blog su Word, perchè sono antica, e ancora non l’ho capito come si fa a trasportarsi il blog su un’altra piattaforma, blogspot o word press, ora vediamo. Ora 403 ci spiega tutto
O tu blogger che passi di qui e ogni tanto commenti! Tu dove vai? Blogspot o WordPress?
Io vengo con te.
Non lasciatemi sola.
Comunque sono venute 94 paginette di Word, con commenti e tutto quanto. Non ce ne sono proprio tanti di commenti, eh, perchè questo è un blog senza pubblicità,  però quelli che ci sono sono tutti belli. tranne quello dell’anonimo che mi ha detto di scrivere il mio numero su bagno dell’autogrill. Quello non l’ho capito. Però gli altri sì.

Poi volevo anche dirvi che oggi è venuto il muratore. Aveva la eRRe moscia e ha detto: sono disoRRientato. Poi ha detto: questa casa è proprio un cesso. Però non ce l’aveva con me che avevo messo tutto in ordine e fatto le pulizie perchè sapevo che veniva. Ce l’aveva con il proprietario della casa, che lo sapete no che questa casa dove abito sta un po’ così, agonizzante, con il sistema elettrico traballante e gli spifferi alle finestre e i muri che trasudano acqua e gocciolano quando piove. Ed è per questo che è venuto il muratore infatti. E ha fatto un bel buco sul muro. Poi l’ha richiuso con la malta scura. Scommetto che ora rimane così per un paio di anni. E insomma, è per questo che lui dice questa casa è un cesso. Ha ragione.
Però io mi chiedevo: ma quando viene il muratore, uno cosa fa? lo guarda lavorare così, rimanendo in piedi in silenzio a guardarlo come una specie di voyeur? oppure se ne disinteressa completamente e si fa gli affari suoi? oppure si mette gli occhialetti e fa le domande intelligenti (questa è malta o stucco? perchè l’acqua goccia? mi insegna?)?