Ammirate la costanza, la tenacia, la perseveranza della piccola dottoranda in stato di ansiosa sollecitudine. In preda al timore di non riuscire ad accordare gli attuali equilibri sonno-veglia con l’impellenza dell’arte della scrittura, la piccola dottoranda ha attuato un piano invincibile, vincente, direi quasi al limite del masochismo: ha chiamato l’amica tedesca, l’amica carrarmato, l’amica qui-c’è-da-studiare-non-perdiamo-tempo! L’amica dal ritmo fagocitante le ha dato appuntamento alla stazione termini alle ore nove e zero dieci, e qui non c’è borocillina, non c’è insonnia, non c’è moccichino che tenga: notate l’audacia! La piccola dottoranda smarrita ma determinata e la sua compagna germanista dalle mille risorse sono andate in una biblioteca comunale vicino piazza venezia, la rispoli. Ovviamente le due hanno ripreso il filo del discorso esattamente dove l’avevano lasciato in Germania: ore di studio matto e disperatissimo alternato a chiacchierate forsennate di altrettanta lunghezza. Si sono concesse la pizza al forno di Campo de’ Fiori e il caffè da Sant’Eustachio, le piccole soddisfazioni della capitale, e se qualche poveraccio di Roma in cerca di informazioni sulla tisi è capitato qui per sbaglio, potrà senz’altro apprezzare la qualità della scelta. Certo le ore post-prandiali sono state un tantino drammatiche, con la testa che cadeva sul computer e il caldo che ronzava nelle orecchie, e la tosse che disturbava tutti, però è stata un’esperienza bellissima che spero di ripetere dom..lun… la pross settim…fra due settim… il mese prossimo! O insomma, almeno a tosse passata e ciclo sonno-veglia ristabilito a normalità.
Il fatto è che studiare a casa ha i suoi lati positivi. Prendete ora, che non sto studiando, ma sono al computer. Sono in pigiama con le gambe accavallate a mo’ di yoga, che alla rispoli non è che potrei proprio stare così, c’è la musichina di sottofondo, accanto a me c’è un bicchiere di birra, e un piattino con delle tartine con la salsa di olive e la salsa di funghi, e scusate, ma ora devo tornare in cucina a riempire sia il bicchiere che il piattino.