A minor place

Aspettami arrivo. Ho sbagliato tutto, ho la valigia troppo pesante e ho portato roba troppo leggera. Dovevo portare le cose importanti e invece ho portato le cose inutili. Ho i sandali, e dovevo indossare gli stivali. Dovevo avere due lettere di presentazione e invece ne ho solo una. Ho un posto dove dormire fino al 18 e poi dovrò cercare altro, ho una compagna di viaggio per dieci giorni e poi una settimana di solitudine ricreativa. E poi ancora un compagno di viaggio per sentirmi nuovamente a casa.

Però casa è anche un po’ dove sto andando, e in effetti aspettami. Arrivo. Torno.

Dublino.

Comunque poi ieri sera dopo gli esami i miei studenti mi hanno fatto un regalino, e mi hanno anche scritto il biglietto. Me l’hanno scritto in inglese, per darmi soddisfazione, per farmi capire che loro, l’inglese, l’hanno imparato, grazie a me.

Hanno scritto:

“We love her”.

Lei chi?!

Gli esami di terza media sono finiti. Ho assistito a perle del tipo “Savatte” invece che “Pantoufle” all’orale di francese, “To incontr”, neologismo della lingua inglese, e tanti altri piccoli tesori che non sto qui a raccontarvi. E però, credetemi.

Non vi siete persi niente.

Domani mattina c’è un treno che mi aspetta alle ora 645 e che mi porterà a Venezia per una riunione di quelle cose universitarie che sto frequentando, e in cui ahimé dovrò parlare pure io.

Assisto inerme a reazioni somatiche che nemmeno all’esame di maturità: vomito, brufoli, macchie strane sulla pelle, nervosismi vari.

Domani sarà tutto finito.

Anche se poi venerdì prossimo partirò per Dublino.

Il primo esame della loro vita

Esame di stato di terza media. Stamattina lo scritto di inglese. Se vi ricordate bene l’anno scorso non ho dormito per dieci giorni, per tutta la durata degli esami – orali e scritti. Questa volta ho dormito – per ora almeno. Ero pronta a tutto, visto il livello della classe. Qui vi riporto solo alcune delle chicche, ma cercherò di segnarmele anche nei prossimi giorni, tanto per farvi capire con chi ho a che fare io a scuola….

– professoressa io l’ho cercato ‘porta’ sul dizionario (porta alla morte), ma non l’ho trovato..ho trovato solo questo, ma mi dice ‘door’..

– professoressa non c’è ‘conduce’ sul dizionario, c’è ‘condurre’ ma non ‘conduce’, non è quello che cerco io…

‎- professoressa, qui c’è scritto “hand of God”, che vuol dire?

– cercalo sul dizionario..

– Ma God è maiuscolo… Chi è? è un calciatore?

.

due alieni

Passare il pomeriggio con due individui alquanto selvaggi, una dei quali, duenne ricciolina come la sua zia, da quando ha cominciato a fare la cacca nel vasino, chiama ogni cacca con il nome dei familiari più stretti (“Cacca grande: Papà; cacca-mamma; cacca-piccola-G., faccio io cacca piiiiccolapiccolapiccola: io, mamma guarda: cacca-luna!!!), si presenta agli amichetti dell’asilo con un: Principetta-io; l’ altro, di quattro anni, oggi con febbre alta ha pensato bene di prendermi il naso a morsi e poi di lanciarsi in un ballo matto in giro per casa, seguito passo passo dalla sorellina che lo adora..è stata un’esperienza così bella che poi alle 8 non vedi l’ora che arrivino i genitori a salvarti…

il misterioso mondo degli alti

Diamonds on the soles of the shoes.

(Paul Simon)

Ragazza che stasera sta sola, e per sola intendiamo, senza coinquilini, coinquilini di alcuna sorta, e che per celebrare l’evento canta un grido di vittoriosa libertà,

libertà,

libertà,

liberta!

Ragazza che mentre scrivi smangiucchi un avanzo di bucatini con le zucchine bruciate e la pancetta, e una spinacina con un pomodoro;

Ragazza che per festeggiare la tua notturna solitudine te ne vai in giro per casa con la gonna di jeans cowboy e un paio di zoccoli di dieci centimetri, (che non avrà mai il coraggio di indossare al di fuori delle mura di casa, ma le colleghe sì e allora perchè lei no);

Ragazza che i tacchi li stai portando anche per solidarietà al gay pride che impazza là fuori;

Ragazza che appena quei due coinquilini se ne saranno finalmente, finalmente andati, cioè a fine giugno, per festeggiare e per rivendicare i tuoi diritti di donna del focolare per una settimana girerai per casa nuda o in mutande;

Ragazza, che ti svegli la mattina presto e ti guardi i siti dei giornali per sapere le notizie;

Ragazza che gli sbalzi d’umore di tanto in tanto ti rendono a seconda delle situazioni malinconica, triste, insopportabile, permalosa, propensa ad acquisti poco probabili, tipo zoccolo con tacco 10 cm (li ha misurati), o istericamente attaccata al tagliere di casa ;

Ragazza che domani prenderai il treno verso la palude veneta per andare a votare e se domani mattina vedrete una ragazza che traballa su un paio di zoccoli molto molto alti, sappiate che è lei, (cioè io);

Ragazza.

Il mondo visto da quassù è molto diverso.

piccole amenità quotidiane.

Tu, sappilo che oggi devi:

– andare a fare la spesa se vuoi sopravvivere;

– finirla di spidocchiare l’internet quando dovresti essere concentrata a scrivere;

– lavarmi i capelli, che sennò non sarà più l’internet che dovrò spidocchiare;

– non dimenticarti che oltre alla tesina, tu hai un lavoro, un lavoro vero, che ti pagano, e dunque: devi preparare le prove scritte per l’esame di terza media, la relazione per la prima b anche se li odi, e i voti per gli scrutini;

– comprare la frutta, che è estate, ebbasta con queste mele marce;

– lavare il bagno che si sente solo (ma possibile che ogni tre giorni questo c’ha bisogno di cure!?);

–  fare le fotocopie.

Ah.

– comprare la carta igienica, che è finita.