Bolla di sapone

Pensi di vedere le cose da un punto di vista – se non privilegiato, seppur parziale – per lo meno sufficientemente oggettivo per poterti fare un’idea credibile del mondo e delle persone che lo popolano. Sei naturalmente portata a credere a quello che le persone ti dicono, a posare uno sguardo benevolo sulle parole degli altri, sui silenzi, le contraddizioni, le stanchezze altrui. Combatti strenuamente quando qualcosa non ti torna, quando una parola mal si concilia con ciò che credi di vedere. Pensi che sia un errore di valutazione tuo, che sia la tua cattiveria, il tuo pregiudizio che ti gioca un brutto scherzo, e combatti con fermezza quel pensiero giudicante, lo blocchi in partenza. Sospendi il giudizio. Ti astieni. Ed è nello spazio di quell’astinenza che invece le cose accadono, nel silenzio, sotto banco, e che la realtà benevola, quotidiana, di sorrisi e parole gentili a cui ti hanno abituato, non esista. Scopri che sei di un’ingenuità mostruosa, e che il tuo punto di vista è così parziale e così limitato e che la tua esperienza del mondo è così infinitamente ridotta, che agli occhi della gente sei come un’aliena.

Ti vogliono far credere che sei una persona fredda, che tieni le persone a debita distanza, che non ti avvicini agli altri, ma la verità è che vivi in una grande bolla di sapone, e che oggi è scoppiata.